| *Si prosta umilmente ai piedi delle MB*
Chiedo perdono per il sommo ritardo, ma ho cercato di fare il più in fretta possibile, giuro che d'ora in poi cercherò di velocizzarmi!
Nel frattempo godetevi il secondo capitolo!
Così Shikamaru e Ino ripresero a camminare tra la folla, alla ricerca dei due tipi eccentrici di cui avevano parlato quelle due strane venditrici. Ma ciò che vedevano era….bianco, solo bianco…tutto era bianco in quel luogo, tanto che quasi non si potevano distinguere gli altri colori.….ma di solito le feste non erano colorate?
Ad un certo punto però la bionda fu attirata da una bancarella che, a differenza di molte altre, vendeva oggetti colorati. La ragazza si fermò all’istante non badando al fatto che il compagno avesse continuato a camminare e si fosse disperso tra la gente. Si diresse così verso il bancone, ma avvicinandosi notò che, al contrario delle altre bancarelle, qui non c’erano venditori. Inizialmente non badò a ciò, troppo attratta dai bracciali esposti sul bancone e soprattutto da uno in particolare del suo colore preferito, viola.
“Posso esserti d’aiuto” Una voce fece spaventare la ragazza, che si voltò di scatto incontrando gli occhi castani e dolci di una ragazzina vestita di bianco, come il resto del villaggio, e dai capelli castani lunghi fin poco più sotto le spalle.
“E-ehm sì, ma questi braccialetti portano veramente fortuna?” disse indicando il cartello sul quale vi era scritta la medesima informazione.
“Certo!” le rispose sorridendo la ragazza di fronte a lei
“Ok, allora mi può dire il prezzo di questo braccialetto?” indicò l’oggetto viola che aveva precedentemente adocchiato.
“Mi dispiace ma quello “–SDONG-
Una ragazza, anch’essa dai capelli castani, però più lunghi e più scuri della prima, e dagli occhi del medesimo colore uscì da sotto il tavolo, sbattendo però la testa contro di esso.
“Ahio, che male” imprecò ad alta voce la nuova arrivata, alzandosi in piedi e scuotendosi i vestiti per pulirli.
“Tutto a posto Ely?” chiese preoccupata la ragazzina di fianco ad Ino.
“Sì sì, tutto a posto Kari. Comunque cosa stavo dicendo? Ah sì, Ino quelli non sono in vendita”
“E perché mai? sono così belli” chiese Ino ingenuamente, accarezzando il contorno del bracciale.
“Beh Ino, diciamo che quelli non sono adatti a te e a Shikamaru” rispose la ragazzina che, da quanto aveva capito, doveva essere Kari.
“Abbiamo noi quelli giusti per voi” sorrise invece Ely che così dicendo fece un cenno d'intesa all’amica e contemporaneamente le due si slacciarono dei braccialetti bianchi che avevano al polso.
“Ecco, questi sono per te e per Shikamaru” le sorrise affabile la seconda che era comparsa.
“Oh grazie mi…Ehi aspettate un attimo, come fate a sapere i nostri nomi?!”
“INO” una voce alquanto familiare, ma con uno strano cipiglio arrabbiato molto inusuale per lui, la fece sussultare e voltare di scatto per la seconda volta in poco tempo.
“Shikamaru!”
“Ino dove diavolo ti eri cacciata? Stai qui a guardare cianfrusaglie quando abbiamo una missione da compiere? Sei sempre la solita, mendokuse!”
La fanciulla, stufa delle continue ramanzine dell’amico, si tappò le orecchie cominciando a canticchiare per non sentire la sua voce.
Al ragazzo non restò nient’altro da fare che sbuffare e pensare che con quell’atteggiamento la sua amica sembrava proprio una bambina.
“Sì ma ormai non è più una bambina e te ne sarai accorto anche tu…cioè, guarda che corpo.” gli disse a bassa voce Ely come se gli avesse letto nella mente, stampandosi in faccia un ghigno altamente malizioso.
“E-ehi ma tu come hai fatto a…”
“Eh eh se-gre-to” gli sillabò nell’orecchio la ragazzina, ridacchiando divertita dalla faccia sconvolta del ragazzo.
“Toglietemi una curiosità, non mi direte che per caso voi vendete fortuna?” disse scettico guardando il cartellone sul bancone cercando di non badare troppo all’accaduto.
“Certo!” risposero in coro le due venditrici sorridendo “Ah, ma che maleducate non ci siamo presentate, io sono Ely”
“Ed io sono Kari, piacere” si intromise l’altra ragazza, dopo aver finito di allacciare il bracciale ad Ino.
“Beh”continuò la prima “In realtà avrei preferito vendere amore, ma abbiamo preferito lasciarlo ai due piccioncini”
“Eh chi sarebbero questi piccioncini? Hanno per caso a che fare con due tipi eccentrici?” chiese Shikamaru divenuto improvvisamente più serio e attento.
“Bah chi lo sa” rispose vaga Ely “Possiamo solo dirvi che presto li incontrerete.”
“Ehm Ino, tu non dovevi dare qualcosa a qualcuno?” disse titubante Kari, più per cambiare discorso che per altro.
“Ah sì, sì giusto, Shika vieni qui che te lo metto.”
“Non avrai intenzione di farmi mettere quella roba da femmina?” rispose Shikamaru schifato, incenerendo con lo sguardo il povero braccialetto tra le mani di Ino.
“Senti ciccio bello” si intromise Ely posizionandosi di fianco ad Ino e trucidandolo con lo sguardo “non sei mica tu quello che va in giro con una coda come le femmine? Quindi zitto e obbedisci!”
“O-ok..” asserì Shikamaru intimorito dallo sguardo della venditrice. -“Ma guarda un po’ cosa mi tocca fare…le donne sono tutte una gran seccatura”- pensò tra sé e sé, ricevendo in cambio uno sguardo fulminante da entrambe le venditrici.
Meglio non pensare qualcosa di maschilista in presenza di quelle tipe.
Sbuffando sonoramente, il ragazzo porse il braccio alla compagna di squadra per farsi allacciare l’oggetto bianco.
“Oh Ely, ma li vedi quanto sono carini insieme!” asserì Kari con voce mielosa, aggrappandosi al braccio dell’amica con occhi sognanti.
“Certo, si vede proprio che sono fatti l’uno per l’altra…perché non gli facciamo una foto?”
L’altra non fece in tempo a rispondere che i due si erano già allontanati di scatto, alquanto imbarazzati, lasciando deluse le due ragazze che speravano in uno scatto fotografico per immortalare quel momento tanto idilliaco.
“Ehm…” cercò di riprendersi Shikamaru, con le gote ancora rosse per l’imbarazzo “lascia stare Ino, lo metto da solo.”
“Sì, forse...è meglio” rispose titubante la biondina, ancora con le guance che non accennavano a voler ritornare del loro colore naturale.
Mentre cercava di riprendersi, la ragazza guardò attentamente il suo bracciale, notando qualcosa a cui prima non aveva fatto caso.
“MB” lesse, come se stesse parlando con se stessa “cosa vuol dire?”
“MB sta per Mosche Bianche” le rispose Ely, come se la cosa fosse ovvia.
“Ma le mosche non sono nere?” chiese invece Shikamaru, interdetto.
“E questo sarebbe quello intelligente?” esclamarono all’unisono Kari ed Ely, scoccandosi un’occhiata scettica, poi Ely continuò: “Dovete sapere che in questa città gli abitanti sono tutte mosche bianche. Le mosche bianche sono rare e uniche, per questo sono speciali. A differenza degli altri non si arrendono mai, non smettono mai di sognare, perché hanno capito che i sogni sono la cosa più importante che ci sia, e anche se tutto va nel verso sbagliato continuano a combattere e non si danno mai per vinte. Sono molto preziose ma in pochi sanno della loro esistenza, pochi si accorgono di loro. Questo perché le mosche bianche preferiscono la felicità altrui piuttosto che la propria, perché quando aiutano qualcuno lo fanno in segreto, di nascosto, poiché non lo fanno per mettersi in mostra, ma per poter vedere i sorrisi delle persone che riescono a realizzare i propri sogni anche grazie a loro.” fece una pausa e sorrise “Adesso è giunta l’ora di fare sì che il nostro sogno, il desiderio per cui noi esistiamo, diventi realtà…è scritto nel destino che ciò debba avvenire, tutto l’universo è a conoscenza di ciò e sta dalla nostra parte. Perché non crederete mica che il colore della neve, o persino quello delle tua amate nuvole Shika, sia stato scelto a caso? Questo villaggio è il posto dove domina il bianco, il posto dove tutto è nato e dove tutto finirà, il posto dove avverrà un nuovo inizio…e alla fine il nostro sogno, il sogno di tutte le mosche bianche, anche quelle che adesso non avete ancora incontrato, trionferà!”
Ino e Shikamaru rimasero in silenzio a rimuginare sulle parole della strana venditrice.
Chi erano in realtà le mosche bianche e qual era il loro grande sogno? Più andavano avanti e più i due ragazzi ci capivano meno di questa missione. Troppe incognite erano comparse, troppe domande senza risposta erano sorte. Eppure entrambi avevano l’impressione di far parte di tutto questo grande piano architettato da qualcuno di cui ancora non avevano scoperto niente.
“Oh beh, direi che si è fatto veramente tardi e voi se non sbaglio avete una missione da portare a termine giusto?” a riportarli alla realtà fu Kari, dopo aver afferrato il braccio di Ely per guardare l’orologio inesistente sul polso di questa.
“Già!” asserì Shikamaru, riprendendosi completamente “ma prima che ve ne andiate, dateci qualche altra informazione su questi due tipi eccentrici o piccioncini o come diamine li avete chiamati.”
“Giusto, diteci almeno dove li possiamo trovare.” si intromise Ino, anche lei ripresasi completamente e affiancando Shikamaru.
“Beh…”borbottò Ely guardando l’amica.
“Direi…”farfugliò Kari ricambiando lo sguardo dell’altra.
“Li potrete trovare di là!” esclamarono all’unisono, indicando due luoghi diversi.
Ino e Shikamaru seguirono le indicazioni, entrambi di una ragazza diversa, ritrovandosi a guardare in due lati completamente opposti.
“Ma cosa vuol di…” neanche il tempo di voltarsi e finire la frase che le due venditrici erano sparite portando via anche la loro bancarella, lasciando di stucco i due ragazzi che fissavano stupiti il luogo dove prima vi erano le due fanciulle.
“Sono sparite anche loro…” asserì scioccato Shikamaru.
“Ma…ma come hanno fatto!” proferì Ino, voltandosi a guardare Shikamaru per chiedere spiegazione.
Qualcosa però aveva attirato l’attenzione dello shinobi: due mosche bianche svolazzavano davanti ai suoi occhi, come a volerlo pendere in giro, prima di alzarsi verso il cielo e allontanarsi, svanendo pian piano tra le nuvole, bianche come loro.
“Non lo so, Ino…davvero non lo so”.
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