White note: terzo capitolo, Eleonor&Wish

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_Ino-chan_
view post Posted on 28/8/2009, 15:11




*Si ripara dalla fustigazione pubblica* A mia discolpa avevo il pc che ha fatto puff e mi è stato impossibile fare qualcosa fino a pochi giorni fa, so che non è abbastanza ma chiedo cmq perdono ;_;



“Va bene, senti” cercò di ragionare Shikamaru, portandosi una mano alla fronte - già era stanco di quello strano paese. “Per prima cosa procuriamoci un posto dove dormire, che questa missione la vedo molto lunga”. Ino alzò le spalle, continuando a fissare il cielo.
“Cercate l’albergo?” giunse una voce alle loro spalle. Ino fece un salto e Shikamaru sogghignò, vedendo le guance della ragazza tingersi di rosso, in sdegno. Ino alzò il mento come nulla fosse e Shikamaru represse un ghigno. Poi, si voltò a fissare i due individui che erano sbucati dal nulla: una – doveva essere donna, a giudicare dagli occhi, l’unica parte di lei visibile oltre quello che pareva un esotico vestiario - li guardava adorante, mentre l’altra (?) la sgomitò sbuffando con aria ben poco dolce: “WishfulThinking!” esclamò con pronuncia dubbia.
“Esattamente” annuì l’altra, rivolgendo uno sguardo alla compare.
“Wishful thinking di che?” domandò Shikamaru, stranito.
“Eh, te ne hai di Wishful Thinking…” rise quella, ammiccando alla compare.
Ino guardò alternativamente Shikamaru e la ragazza, mentre quella annuiva verso di lei e Shikamaru sbuffava imbarazzato. Lei non capiva. L’altra ragazza le batté una mano sulla spalla con fare partecipativo: “Io lo so solo perché studio psicologia”.
“Comunque se cercate l’albergo è da quella parte” suggerì indicando una viuzza dall’aspetto alquanto dubbio. Beh, per lo meno non avevano indicato direzioni opposte, era pur sempre un punto di partenza. “…e vi conviene muovervi, con la fiera in paese non sono rimasti molti posti…” e così dicendo l’altra la prese a braccetto mentre alzava un braccio in segno di trionfo accampando scuse: “Noi adesso dobbiamo andare perché le è morto il gatto…”
“Ho solo due cani” rispose bieca l’altra.
“Te l’avevo comprato ed è morto…mangiato dai cani” supplì la prima.
“Ah…Mi dispiace…” fece risentita la seconda “grazie del regalo comunque…”.
Ino guardò Shikamaru con aria smarrita, al che il ragazzo la prese per mano e senza pensarci su più di tanto si diresse verso l’albergo che era stato indicato.
Quando entrarono videro due receptionist sbucare all’improvviso da dietro il bancone. “Salve” tentò Ino.
“Ciao!” salutò calorosamente una ragazza occhialuto, al che l’altra la sgomitò. La scena sembrò stranamente familiare, ma Ino e Shikamaru non ci fecero caso più di tanto.
“Desiderate?” chiese quella che aveva sgomitato, con un sorriso plastico.
“Una camera” disse Ino alzando le spalle e abbozzando un sorriso.
“10, matrimoniale, grazie a voi”. In un lampo Ino aveva una chiave tra le mani e nessuno con cui parlare. Si voltò verso Shikamaru per chiedere spiegazioni ma quello alzò le spalle: “La prossima volta chiedo io”.
“No, dobbiamo cercare…”
“Senti, Ino, c’è traffico e gente, non hai visto per le strade?” sbuffò il ragazzo dal codino “E poi lo so che morivi dalla voglia di vedermi nudo” le sussurrò all’orecchio stringendola a sé per un attimo.
“Ha accettato la missione solo per quello!” Da dietro il bancone si sentì un risolino soffocato e il rumore di una gomitata.
“Be’, proseguiamo questa missione?” fece Ino irritata, sventolandosi con un foglio trovato sul bancone della reception mentre Shikamaru sbirciava senza risultato.
“Non vedo l’ora di tornare a casa” fece la ragazza atteggiandosi mentre lasciava scorrere una mano tra i suoi capelli, attorcigliandoli attorno alle dita. Ma che stava facendo? Stava forse cercando di sedurre Shikamaru? No. No. Nonononono. Spiaccicò il foglio sul bancone per darsi un tono e sospirò: l’aria di quella città le faceva davvero male.
“Sì, effettivamente potremmo cominciare da qui” fece lui alle sue spalle, togliendo il foglietto dalla sua mano: “Casa degli specchi” recitava il volantino.
“Dai seccatura, che prima finiamo prima ce ne andiamo” fece Shikamaru poggiando casualmente una mano sul fianco della biondina e dirigendola all’esterno. Lei per tutta risposta arrossì alla grande. Da dietro il bancone, altre risate.

“Buongiorno!” ma tutta la gente del posto aveva la stessa voce? “Due biglietti?” domandò una ragazza dai boccoli biondi all’ingresso della Casa degli Specchi. E si somigliava pure.
“Due biglietti!” le fece eco un’altra alla sua destra, annuendo e mettendo i biglietti in mano ai due ragazzi “Offre la casa oggi, a tutti gli innamorati. Quindi se dimostrate di essere innamorati entrate gratis.”
Ino approfittò l’occasione per scoccare un bacio sulla guancia a Shikamaru.
“Che fai?” chiese lui a denti stretti.
“Dimostro che siamo innamorati così poi posso pagare la doppia in albergo coi soldi che ci rimangono” gli sussurrò lei all’orecchio, mentre le bigliettaie ridevano.
Portinaie, più che bigliettaie, pensò Ino. Ma si trovò a rimpiangere per un momento i tempi in cui anche lei e Sakura ghignavano a ogni cosa.
Non ebbe tempo di riflettere oltre, che Shikamaru la tirò per una mano. “Andiamo?”
“Ci stai prendendo gusto, Nara?” sibilò lei al buio, data la forza con la quale il ragazzo la tirava. Li avvolgeva una nebbia bianca e rada, che le faceva sentire il capo leggero.
Shikamaru diede uno strattone che la avvicinò improvvisamente a sé, circondandole la vita col braccio, la mano ancora allacciata a quella di lei.
“Ora ci posso prendere gusto” sussurrò.
“Ma sei impazzito?” Ino era inviperita, e subito si separò da lui. Voleva forse giocare con lei?
“Non ti sei mai comportato così, Shikamaru” commentò caustica, agitata.
Shikamaru si portò una mano alle tempie, mortificato. Ma che gli prendeva?
“Io…senti Ino forse è meglio che ci dividiamo, cerchiamo qui dentro e ci troviamo all’uscita, va bene? L’aria di questo posto è soffocante”
E Ino non poteva concordare di più.

“Starai mica esagerando? Sembra che il tuo modo di essere perversa gli sia entrato in testa... più che psicologia è illusionismo il tuo.” Accennò la bigliettaia portinaia dai capelli lisci, non troppo lontana dai due.
“Ma brutta...” sibilò l'altra, prima di ghignare piena di soddisfazione: “Illusionismo hai detto? E che ne dici se invece ci andassimo un po' più pesante?”
Prima che Shikamaru e Ino facessero due passi in direzioni opposte, una risata sguaiata li fece gelare e portare le mani alle armi. Proveniva dall'alto, nascosta nella nebbia.
“Benvenuti alla grande casa degli specchi!” esclamò improvvisamente la bionda, tra loro due.
“Chiamarla così...” fece Ino poco convinta, non vedendone neppure uno.
“Ma tu non sei...” cominciò invece Shikamaru, riconoscendola nella bigliettaia di poco prima, sebbene ora vestisse con un abito tutto bianco da ancella che la faceva somigliare ad un fantasma, tanto era pallida. Se non altro il colore era una costante, in quel luogo. Che grande sicurezza...
“Shikamaru...” chiamò Ino, e ne intercettò subito lo sguardo. I due si compresero senza parlare.
“Non è che per caso voi due siete le straniere di cui si parla tanto?” domandò il ragazzo, stringendo più forte il kunai.
“E chi non è straniero di questi tempi?” domandò la bionda, “E non sarete forse voi due stranieri pericolosi?” rigirò la domanda, ridendo ancora sguaiatamente e svanendo, per riapparire qualche metro indietro.
La nebbia intanto si diradava, mostrando una parete di specchi davanti a loro, divisa ai lati in due corridoi. Ovviamente immersi nell'oscurità.
Solo allora i due ninja di Konoha si resero conto che il sole era sparito, coperto dal telone della casa degli specchi, che all'esterno era parso bianco, ma ora non vedevano più. Fine del colore costante, quasi quasi preferivano il bianco al trovarsi davanti agli specchi immersi nell'oscurità.
“Separarvi mi sembra la cosa più sbagliata che possiate fare.”commentò improvvisamente una seconda voce. Shikamaru non poteva non riconoscerla, dopo quei commenti sui Wishful Thinking.
Guardò meglio gli abiti, e dedusse che quelle due ragazze esotiche che avevano indicato loro l'albergo portavano proprio quelli sotto i mantelli, le bende e tutto il resto.
“Non siamo nemici.” continuò la seconda.
“Anzi, i peggiori nemici di voi stessi...” cominciò la bionda.
“... direi che siete solo voi due” terminò infine per lei l'altra.
“Come sarebbe?” sbottò Ino, lanciando di tanto in tanto uno sguardo a Shikamaru, che tentava di seguire gli spostamenti improvvisi delle due.
“Choji sa.” rispose enigmaticamente la bionda.
“Hai detto Choji?” ripeterono increduli.
La bionda comparve davanti a Shikamaru e gli regalò un'occhiata piena di sottintesi. “E non solo lui. Io mi prendo Shika, Wish.” decretò, sempre con accento dubbio, “O vuoi che mi prenda anche Ino?”
“Tu sì che mi fai sentire necessaria. Prendi solo lui.” La dimise l’altra.
Shikamaru le fissò sgomento, facendo un passo indietro, già convinto di dover combattere ancora una volta contro una donna. Notò anche che gli occhi della bionda erano castani, a differenza della ragazza che aveva pronunciato le parole wishful thinking la prima volta.
“Tu non sei la ragazza di ieri, i suoi occhi erano verdi.”osservò, perplesso. A dire il vero aveva avuto l'impressione che nelle sue vesti da bigliettaia fossero dorati, e non capiva a che pro cambiare soltanto quelli.
Stavolta fu la cosiddetta WishfulThinking a ridere, e di gusto. “Ma che Mary Sue sei! Sai che hai anche capelli color sole della mattina presto e...”
“Ma è colpa mia se ho gli occhi cangianti? Razza di bastardi!” e così la bionda salutò la finezza, “E tu genio del cavolo, non noti bellezze ad un palmo di naso ma queste quisquilie... Wish piantala di ridere!” strillò isterica, “E prima mi chiamano Bella, e poi Mary Sue...”
“È lo stesso se ci pensi” interloquì l'altra.
Shikamaru non capiva di cosa stesse blaterando, ma il rimando alle bellezze ad un palmo di naso non gli era affatto sfuggito.
“Senti Ino cara, noi non siamo nemiche.” decise infine di ignorarla la compare dai capelli scuri e l'aria un po' meno squilibrata, atterrando dal nulla alle spalle di Ino, “Dicevamo soltanto che non è prudente separarvi. Voi dovreste restare uniti.” spiegò, con finta affettazione. L'altra – la Mary Sue - smise di sbraitare e si affrettò in un applauso leggero, asciugando lacrime inesistenti.
Ino l'ascoltava ben poco però, guardando il proprio riflesso nello specchio con occhi fissi. In quello specchio non c'era traccia della ragazza dietro di lei, ma soltanto di se stessa, circondata da delle ragazze di Konoha: Sakura, Hinata, Tenten, e qualcun altro che non vedeva. Tutte erano più adulte, lei compresa, e tutte avevano l'aria di divertirsi molto. Stava arrivando qualcuno alle loro spalle, però, vestito da uomo e ancora mezzo invisibile.
Shikamaru e la tal Mary Sue seguirono lo sguardo di Ino.
“Non è il caso ora, Ino. Capisco che tu debba sempre accertarti di non aver capelli fuori posto ma non mi pare il momento” dichiarò Shikamaru spazientito, avendo compreso che le due portinaie, oltre ad essere pazze e quindi imprevedibili, non sembravano avere particolarmente cattive intenzioni.
“Tu non ci vedi niente di strano in quello specchio?” domandò lei con voce strozzata, osservando la se stessa del futuro abbracciare di slancio quell'uomo che non si riusciva a vedere.
“Ciò che ami di più al mondo.”
Lei lo guardò, in cerca di spiegazioni. Che lui avesse capito di chi si trattasse?
“Ovvero il tuo riflesso.”
Ino ringhiò.
“Io a destra e tu a sinistra.” decretò, lapidaria. Shikamaru sbuffò.
Le altre due ragazze si sorrisero, divertite, e scomparvero ancora una volta.
“Ebbene, se volete dividervi, probabilmente è così che vuole il destino.” proclamò improvvisamente la voce di Neji, che faceva qualche passo verso di loro.
“Cos...” cominciò Shikamaru, interrotto dal parlare distaccato di Sasuke.
“In fondo un team non è nient'altro che una presa in giro.”
“Sasuke-kun?” sussurrò Ino, scioccata. Era all'imboccatura di un corridoio a sua volta ricoperto di specchi. Poi scomparve, lasciando il posto a Kiba.
“Dai Ino, andiamo, ti mostrerò la via dell'amore vero.” chiamò, col solito tono scherzoso e l'occhiolino.
Ino arrossì, mentre Shikamaru assottigliava lo sguardo, truce.
“CryBaby, cosa diavolo aspetti?” lo invocò Temari, al corridoio opposto, spazientita.
Ino sussultò, mentre Shikamaru alzava gli occhi al cielo. Era ovvio che quelle fossero solo pallide imitazioni, sebbene piuttosto ben riuscite. Stava per dire ad Ino di abbattere il luogo dal centro, quando la voce che li chiamò fece ammutolire entrambi.
“Tentate la fortuna. Chissà cosa vi mostreranno gli specchi...”
Asuma-sensei?
Si erano spinte troppo oltre quelle due.
Come un sol uomo, decisi a trovar vendetta, seguirono i richiami senza più badare l'uno all'altra.
“Ehi, Mary Sue...” borbottò il ragazzo, evitando di badare ai riflessi sugli specchi deformanti.
“Mi chiamo Eleanor, ragazzo che non sa.” lo corresse lei, apparendo e scomparendo davanti a lui.
“Non avevate il diritto di usare la voce di-”
“Non siamo state noi.” lo bloccò, sollevando un dito. “E vi avevo avvertiti, è pericoloso separarsi dalle persone che si amano.” gli ricordò, trasformandosi in una copia di Kurenai. Poi mutò in Tenten.
“Il destino non è uno soltanto, già deciso, già perfetto.”
E in Naruto: “Il destino si può cambiare! Credici!”
E infine, con orrore di Shikamaru, in un Hidan ghignante: “Ma se aspetti troppo, a volte è troppo tardi, moccioso di mer-”
Gli specchi intorno si creparono nello stesso momento con uno schiocco deciso, senza che cadesse un solo frammento. Lunghi segni a forma di fulmine che sollevavano o infossavano pezzi degli specchi, con l'unico rumore di gocce che sbattevano sui vetri e scivolavano, nel corridoio ora vuoto.
Shikamaru ricordò febbrilmente che fuori vi era il sole, che era tutta un illusione, quando si rese conto che il rumore veniva da dentro.
Dagli specchi cominciò a colare sangue.
“Shikamaru.”
Era la voce di Sakura, ora.
Lui voltò il capo con astio, ma la battuta aspra volta a dimostrare che non era spaventato, gli si seccò in gola.
Aveva l'aspetto di Sakura e come tutti indossava un capo bianco, ma il suo era imbrattato di sangue, e tra le mani stringeva un coprifronte dal nastro viola spaccato a metà. Quello di Ino.
Shikamaru impallidì, sudando freddo.
“Vuoi vedere un futuro? Vuoi vedere una delle infinite possibilità?” lo provocò, con occhi spenti, indicando gli specchi.
Shikamaru forzò se stesso a continuare a guardarla in viso, cercando di non cedere né al morboso fascino della ferita che le bucava il petto, come se le avessero trapassato il cuore, né all'istinto di guardare. La ragione gli suggeriva di scappare via, prendere Ino e togliersi di lì velocemente.
“Tu sei un ninja, hai già avuto a che fare con la morte... eppure, per poter continuare a vivere e non soltanto ad esistere come un automa, vuoi credere che non accadrà più a te perché vi è già toccata la malasorte. Sai benissimo che prima o poi morirete, ma nel profondo di te stesso sei convinto, come tutti, che sarai il primo tu, che non vedrai chi ami andarsene.”
“Sta zitta.” la implorò quasi. Non si era mai reso conto di pensare soltanto a proteggere i suoi compagni dando per scontato che sarebbe bastato. E non capiva neppure chi fossero queste persone che conoscevano i loro amici e sembravano leggergli nel pensiero.
Poi udì la voce fioca di Ino provenire dagli specchi, e prima ancora di pensare si ritrovò a guardare coi propri occhi il peggior scenario emerso dai suoi incubi.
Gli sfuggì un “no” sordo alla vista di tutto quel sangue, e di Ino fra le sue braccia con degli spiedi conficcati. Perché non si curava? pensò disperatamente. Si guardò attorno quasi in cerca di aiuto, e la Sakura spettrale era svanita.

“Dio, Ino mi è preso un colpo, resisti finché…”
“Basta.”
“Cosa?”
“Promettimi… una cosa, anzi due.”
“Dimmi.”
“Una è che continuerai… a vivere anche per me come… fai sempre… e l’altra… che mangerai ancora… biscotti al cioccolato… con Choji… devi vivere, Shikamaru.”
“Non parlare come se stessi morendo…”
“Prometti.”
“Promesso.”


Distolse lo sguardo, era decisamente troppo. Non capiva bene di cosa stessero parlando, ma si sentì profondamente scosso, tanto che avrebbe potuto piangere se non avesse continuato a ripetersi che era solo finzione, come un mantra.


“… Ti amo davvero.”
“Ti amo davvero anche io.”

Quelle parole lo fecero trasalire, potevano essere semplicemente un addio, ma c'era troppo sentimento perché fosse soltanto questo. Quando guardò lo specchio però vide soltanto il proprio riflesso, che gli comunicava quanto fosse sul punto di svenire per la tensione.
“Lei potrebbe andar via per prima... anzi, probabilmente...” era tornata a mostrarsi Eleanor ora, che però sembrava distratta e teneva in mano proprio una bustina di quelli che sembravano biscotti al cioccolato. Teneva il volto teso verso un punto indefinito, come se stesse ascoltando qualcosa. “Beh, Wish alla fine pare più scioccante di me. Chi l'avrebbe detto che Ino l'avrebbe presa peggio di te... Oddio, non che non la capisca...”
“Che significa?”domandò, sentendosi in balia degli eventi più che mai.
“Ino è in fondo a questo corridoio, ha fatto il giro anche lei, ma penso stia... poco bene, sai?”
“Se le avete fatto qualcosa...” cominciò in tono di tetra minaccia, sentendosi ancora instabile sulle gambe. Lei sparì per ricomparire seduta sopra uno specchio, stirandosi le braccia.
“Datti una calmata cowboy... anzi, Crybaby. Possibile che voi della Foglia non capiate mai da che parte sta chi avete di fronte? Io quello che dovevo fare l'ho fatto. Ora sta a te correre. E non fare troppo il maniaco quando la riacchiappi.”
Lui non rispose, cominciando a correre come gli era stato detto.
“Sarò stata troppo dura?” si chiese pigramente lei, rimasta sola, saltando giù dallo specchio. Dovette bloccare la sua risata troppo rumorosa con una mano, prima di decidersi a seguirlo. “Beh, comunque sono troppo fashion” decretò soddisfatta.

Ino si aggirava sperduta tra gli specchi: alcuni la facevano sembrare impietosamente grassa e alcuni le snellivano anche le orecchie, e la nebbia tornava più densa in alcuni punti, più rada in altri. La ragazza si fermò spaesata, portandosi una mano alla testa: erano in viaggio da un solo giorno e il sole non era ancora tramontato, eppure era stanca, stanchissima…si sedette per terra appoggiando le mani al suolo per stirarsi la schiena, e d’improvviso, non resistendo alla tentazione di guardarsi allo specchio, si vide con un enorme ventre…e non era un ventre da mangiate o da trascuratezza, e questa volta non stava esagerando…ebbe il tempo di inspirare la situazione prima di sentire una mano poggiarsi sulla sua spalla, e un abbraccio avvolgerla: “Ino, bambina mia!” suo padre le sorrideva oltre lo specchio: “Ancora non ci credo…”.
Inoichi Yamanaka sembrava al settimo cielo mentre per mano portava una bambina bionda dagli occhi azzurri, una Ino in miniatura. E la Ino reale non capiva.
Si volse verso Wish, che sorrideva di un ghigno enigmatico, come di chi sa tutto.
“Che cosa…?” tentò Ino, ma Wish le indicò il padre.
“Fatti forza, lui arriverà tra poco” le strinse la spalla Inoichi “Io sto con la mia principessa intanto” fece stringendo la bambina tra le braccia.
Ino non capiva. Perché suo padre le parlava come fosse grande, e la badava mentre era piccola?
“Giochiamo a Go? Eh, giochiamo a Go?” domandò la bambina, tirando per una mano l’uomo. Eppure lei non aveva mai amato quel gioco, solo Shikamaru e qualche volta Choji ci giocavano…e Choji giocava per far compagnia a Shikamaru, il più delle volte. Lei guardava. Che in quella strana realtà fosse lei la disadattata e Shikamaru il ragazzo fashion? Rise immaginandoselo atteggiarsi a divo, alla Sasuke.

Shikamaru fece schioccare la lingua sul palato: “Oh, avanti Ino…” cominciò in tono ragionevole, per nulla impressionato “Siamo in un paese sconosciuto, all’una di notte” proseguì ben sicuro di far sentire il suo fiato sul collo della Yamanaka “E tu sei vestita così succintamente” proseguì facendo scorrere una mano su fianco di lei, nudo “…che come tuo compagno di squadra, nonché capo di questa missione ho il dovere di tenerti al sicuro da malpensanti, no?”.
Ino sentì un brivido percorrerla, a partire dal punto in cui la pelle di lui sfiorava la sua fino a tutta la colonna vertebrale, lasciando segni su tutto il suo corpo, tempestato di pelle d’oca. Sentì Shikamaru sospirare – sorridere.

Ino scosse il capo, che d’improvviso sentiva leggero. Perché mai le veniva da pensare a Shikamaru a quel modo quando lui non era assolutamente così? Mentre se lo chiedeva, vide Sakura. Era grande, molto più grande, e le sorrideva. “Vieni Ino, il letto è fatto ora. Finché non torna ha detto che ti dovevo tenere d’occhio io” le sorrise. Ino non ebbe il cuore di chiedere spiegazioni a quella Sakura sorridente, perché quel sorriso le bastava.
Quando la rosa sparì, indaffarata in chissà quale visione, Wish riapparve al suo fianco con uno strano ghigno in volto: “Che ne dici?”
“Dico che non capisco” rispose Ino “Sono il mio passato e il mio futuro?”
Wish sorrise: “Ah, Ino, sei maestra nel complicare le cose: è così logico, tutto davanti ai tuoi occhi e non riesci a vederlo…” alzò le spalle.
“Aspetta, dimmi per piacere…” ma le parole di Ino furono interrotte dall’arrivo di Yoshino Nara che l’abbracciò: “Ino, tesoro, come stai?” eppure non se la ricordava così affettuosa.
“Tutto…tutto bene, grazie” rispose la bionda, incerta.
La donna riprese: “Beh, so che avere gemelli non è una passeggiata, per cui…”
Gemelli? Gemelli?
“Tranquilla, arriverà” terminò la signora con un sorriso stranamente comprensivo. Per la verità Ino si stava sempre più inquietando. Chi esattamente doveva arrivare? Si girò verso Wish, quella pareva sapere tutto, ma in quel momento sopraggiunse Choji, col fiatone: “Ino, ci siamo!” esclamò “Siamo arrivati ora e Shikamaru è dall’Hokage a fare rapporto” sorrise.
Oh bene, per lo meno qualcosa della sua vita era rimasto costante: il suo team. Choji era lì e Shikamaru stava arrivando. Una strana sensazione di calore la pervase a quel pensiero e per la prima volta, al di là di tutto, sentì le membra rilassarsi e la pancia fare un tuffo. D’un tratto tutti si voltarono, sorridendo soddisfatti ed esclamando: “Finalmente!”.
La ragazza si volse di scatto, mentre Shikamaru arrivava senza fiato: “Ho appena fatto e…” non fece in tempo a terminare la frase che la bambina bionda, la sua fotocopia, gli saltò al collo e gli tempestò il volto di baci: “Papà!” esclamò estasiata. Il ragazzo strinse la bimba e si avvicinò a Ino con la piccola in braccio: “Come stanno le mie donne?” domandò baciando anche lei sulla guancia. Ino sbiancò all’istante. Shikamaru-> bambina ->bambini-gemelli. Shikamaru - Gemelli?!

“Ino!”
Wish scoppiò in una risata maniacale mentre Eleanor le compariva al fianco, preoccupata: “Che hai fatto dannata? Io pensavo di essere stata crudele ma Ino sembra messa peggio di Shikamaru…che le hai fatto vedere, megera?”. Wish, invece di rispondere, si rotolava a terra tenendosi la pancia dalle risate, poi d’un tratto si sdraiò supina, la testa sui gomiti in un atteggiamento estremamente interessato, mentre faceva cenno alla compare di accomodarsi di fianco a lei e le offriva pop corn e coca cola. A quell’offerta Eleanor non seppe dire di no.
Shikamaru correva verso Ino, il fiatone evidente e lo sguardo preoccupato, mentre Ino si voltava e lo guardava, bianca in volto.
“Ino, Ino!” gridò Shikamaru precipitandosi verso di lei, abbracciandola in un momento di trasporto.
“Tu!” esalò Ino con gli occhi rossi di rabbia.
“Farabutto!” strepitò colpendolo con forza.
“Ino…” Shikamaru era sconcertato.
“Tre metri di distanza!” urlò Ino, infuriata.
“Ma Ino…” Shikamaru si avvicinava, tentando di farle riprendere la ragione.
“Non-mi-toccare!” scandì Ino decisa, kunai alla mano.
“Ino…va bene…però usciamo da questo posto” sussurrò Shikamaru piano, con tono ragionevole. Ino annuì piano, controllando la distanza da Shikamaru: “Ho detto tre metri!” urlò mentre uscivano dalla casa.

Eleanor guardò Wish agghiacciata: “Ma che è successo? Dovevamo metterli insieme, non spaventarli a morte!”.
Wish rise, rubandole la coca cola e sorseggiandola lentamente: “La verità, come la luce, rende ciechi” mormorò.
“Senti Platone, ti spiace tradurre in mortalese?” domandò Eleanor, riprendendosi la coca.
“Ah, di platonico c’è ben poco” ridacchiò Wish “Comunque era un modo come un altro per dire che si amano tantissimo” alzò le spalle “Solo che spaventa anche loro, quell’enormità. Be’, quello e i gemelli in effetti” terminò.
“Vergine. Sono bilancia e vergine” la rimbeccò Eleanor.
“Bilancia forse; vergine…Ah, stare con te mi fa male!” decretò Wish “Vedo tripli sensi anche dove manca il primo” fece prendendo una manciata di pop corn e cacciandosela in bocca.
“Stai dicendo che non sono sensata?” chiese Eleanor con gli occhi ridotti a fessure.
Wish la guardò di sotto in su e le offrì una coca cola nuova di zecca.
“Ah”, si finse oltraggiata Eleanor, “Se pensi di comprare i miei sentimenti con una coca cola...!”
Le fu passata anche una barretta di cioccolato, che rubò con violenza dalle mani, insieme alla lattina. Riprese a parlare con naturalezza: “Beh, ad ogni modo, se li abbiamo spaventati noi non so come reagiranno di fronte a Nostra Signora dell'Angst.”
“Vero... intanto devono pensare ai prossimi...” mormorò pensosamente Wish.
“E chi sono?” cadde dalle nuvole Eleanor. Wish, a quel punto, ricominciò a ridere maniacalmente.

Ino e Shikamaru, che tornavano all'albergo tenendosi ai famosi tre metri di distanza, con lei che berciava senza prendere pause neppure per respirare, ormai rossa di apnea ma ben concentrata ad urlare per non pensare, e lui che la fissava come un cane bastonato senza riuscire neppure a prendersela dopo ciò che aveva visto, si trovarono di fronte all'ennesima batosta.
L'albergo all'interno era vuoto, così come la casa degli specchi, che in realtà era parsa più una casa degli orrori, era scomparsa. Totalmente vuoto, tutto per loro.
“No...” sibilò Ino, sbiancando così improvvisamente da far preoccupare ancora di più Shikamaru, che per una volta desiderava starle più vicino possibile fisicamente, in barba a tutti i commenti su “gli uomini non vogliono rassicurazioni e/o coccole”.
“Io ucciderò qualcuno. Io lo farò veramente” annunciò tetra.
Un rumore li fece saltare sul posto, entrambi stavolta, mentre le due receptionist si preoccupavano di portare fuori un carrello con le valigie.
“Noi ce ne andiamo, trascorrete una buona serata.” augurò loro una delle due, con la voce di Wish.
Shikamaru la riconobbe subito, stavolta. Aveva prestato molta più attenzione di Ino, almeno fino al momento degli specchi che mostravano possibili destini.
“Ah, mi raccomando, preparatevi a incontrare gli altri voi.” si raccomandò l'altra, dagli occhiali, fissando precisamente Shikamaru e portandosi una mano al petto, mimando una morte atroce.
Shikamaru sussultò, stringendo improvvisamente una mano sul braccio di Ino.
E stavolta non dovettero neppure misteriosamente sparire, per passare oltre inosservate mentre Ino ricominciava a strillare a Shikamaru di tenersi a tre metri di distanza, come il pervertito che era.
“Ehi, Ele, comunque era un colpo basso usare la voce di Asuma.”
“Ma io non ho usato la voce di Asuma... l'avevo detto che non era solo Choji a sapere.”
 
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Elwerien
view post Posted on 28/8/2009, 16:21




"Tre metri di distanza!!!"
Fantastico, ragazze! xDDD
 
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kari16
view post Posted on 28/8/2009, 18:37




E'...è...STUPENDOOOOOO!!!!!
E' divertentissimo,ma ti fa restare anche col fiato sospeso!!!
Poveri Ino e Shikamaru,cosa gli stiamo facendo passare xD ma questo ed altro pur di vederli insieme muhahaha.
Coomunque bravissime ragazze *O*
 
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yamanaka98
view post Posted on 29/8/2009, 08:41




Stupendooooooo
Io ho avuto addirittura terrore e piangevo come una disperata!
:-inca-:
Siete state crudeli,poverini!
 
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Celiane4ever
view post Posted on 1/9/2009, 11:33




queste due ragazze sono geniali *ç*
e la fanart è stupendosissimaaaaaa >.<
sei mitica ino-chan!
 
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»Moschella
view post Posted on 3/9/2009, 14:37




WoooooahXD
Che bello bello bello bellooooo*__*
Continuate su su su!
Bella anche la fan art*_*
 
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giulia nara
view post Posted on 4/9/2009, 19:47




Stupenda!!! Sono morta dalle risate! Poveri Shika e Ino!! Complimenti siete state bravissime!
 
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WishfulThinking
view post Posted on 9/9/2009, 11:39




Grazie a tutti, e soprattutto a Inochan che ha fatto una fanart stupendosa! *.*
Adesso aspetto trepidante il seguito!
 
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eleanor89
view post Posted on 18/9/2009, 16:31




scusate il ritardo, non mi ero accorta che aveste cominciato a pubblicare! E accidenti, davvero, la fanart fa morire XD il mio sguardo è un po' da pazza, ma quello di Sil è rassegnatissimo XDDD
 
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8 replies since 28/8/2009, 15:11   2424 views
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